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I consigli degli esperti

 

Colesterolo, i consigli degli esperti:

 

limitare il consumo di grassi in generale;

sostituire i grassi saturi (burro, formaggi, carne grassa, insaccati) con quelli polinsaturi (olio di semi) e monoinsaturi (olio di oliva);

aumentare il consumo di frutta, verdura e legumi, alimenti che contengono fibre;

aumentare il consumo di pesce;

limitare il consumo di dolci;

limitare il consumo di alcol;

praticare regolare attività fisica;

smettere di fumare.

 

Informazioni tratte dall’Istituto Superiore di Sanità.

 

Fumo, i consigli degli esperti:

 

smettere di fumare è possibile;

il desiderio impellente della sigaretta dura solo pochi minuti;

i sintomi dell’astinenza si attenuano fin dalla prima settimana;

già dopo 20 minuti dalla cessazione del fumo si hanno i primi effetti benefici;

non tutti ingrassano quando si smette di fumare e comunque l’incremento di peso è moderato (2-3 chili);

quando si smette di fumare è bene bere abbondantemente, aumentare il consumo di frutta e verdura e muoversi di più;

se non riesci a smettere da solo consulta il tuo medico di famiglia; alcuni farmaci e un supporto psicologico sono validi aiuti per mantenere le proprie decisioni;

le ricadute non devono scoraggiare, esse possono essere utili per riconoscere e affrontare i momenti critici;

non fumare salvaguarda la salute di chi ti sta intorno, soprattutto quella dei bambini;

non fumare ti arricchisce non solo in salute, ma anche economicamente.

 

Informazioni tratte dal Ministero della Salute.

 

Ipertensione, i consigli degli esperti:

 

avere un’alimentazione sana;

limitare il consumo del sale: ridurre il consumo quotidiano di sale di circa 5 grammi al giorno può abbassare la pressione di circa 5 mmHg. Per le esigenze del nostro organismo, è sufficiente la quantità di sale già contenuta naturalmente negli alimenti;

mangiare molta frutta e verdura: frutta e verdura sono ricche di potassio, una sostanza che aiuta a mantenere bassa la pressione;

mangiare meno;

moderare il consumo di caffè;

praticare regolarmente attività fisica: praticare, con regolarità, un’attività fisica di moderata intensità (bastano 30 minuti di cammino a passo svelto al giorno) aiuta a mantenere la pressione arteriosa a livello favorevole;

non fumare;

tenere sotto controllo il peso: con l’aumento di peso il cuore deve pompare con più energia per mandare il sangue in tutti i tessuti;

rilassarsi: quando si è arrabbiati, eccitati, impauriti, sotto stress o mentre si fuma la pressione aumenta.

 

Informazioni tratte dall’Istituto Superiore di Sanità.

 

Diabete, i consigli degli esperti:

 

avere una alimentazione bilanciata, povera di zuccheri e grassi;

privilegiare i cibi integrali tipo pane, pasta e riso;

preferire grassi di origine vegetale, come l’olio extravergine d’oliva;

controllare il proprio peso;

praticare regolare attività fisica: L’esercizio fisico non solo favorisce la perdita di peso, ma contribuisce anche ad abbassare il livello di zuccheri nel sangue;

limitare il consumo di alcol;

controllare periodicamente la propria pressione arteriosa;

 

Informazioni tratte dall’Istituto Superiore di Sanità.

 

 

Corretta alimentazione, i consigli degli esperti:

 

aumentare il consumo di frutta fresca, verdure e ortaggi di tutti i tipi, privi di grassi e ricchi di vitamine, minerali e fibre;

aumentare il consumo di legumi, come fagioli, piselli, ceci, fave e lenticchie. I legumi rappresentano una fonte preziosa di proteine e sono privi di grasso: per questo possono sostituire la carne;

aumentare il consumo di pesce. L’effetto protettivo è dovuto al tipo di grassi contenuti nel pesce (omega-3) che riducono il rischio di malattie cardiovascolari. Mangiare pesce due o tre volte alla settimana;

privilegiare gli oli vegetali, in particolare l’olio extra-vergine di oliva e gli oli di semi (di mais, di girasole), limitando il consumo di grassi di origine animale come il burro, il lardo, lo strutto e la panna, che contengono elevate quantità di grassi saturi. Ricordare che gli oli hanno un alto valore energetico;

privilegiare le carni magre, come pollo e tacchino (senza pelle), vitello e coniglio, limitando il consumo di carni rosse e grasse, come maiale, oca, anatra. È buona norma eliminare il grasso visibile e non raccogliere il grasso di cottura. È preferibile la cottura alla griglia, alla piastra o al vapore, limitando tutti i piatti che necessitano di salse ricche di grassi. Non consumare carne tutti i giorni;

limitare il consumo di insaccati, come salsicce, wurstel, salame, mortadella. Preferire i salumi magri, come prosciutto crudo, speck, bresaola, ricordando comunque che possiedono un alto contenuto di sale;

limitare il consumo di formaggi, preferire i formaggi freschi a basso contenuto di grassi (come la ricotta di mucca). I formaggi non vanno mangiati alla fine del pasto, ma vanno considerati sostitutivi della carne o del pesce;

ridurre il consumo di dolci, perché questi alimenti sono ricchi di grassi e zuccheri. Preferire i dolci fatti in casa, purché preparati con grassi vegetali e in quantità moderate. Limitare il consumo di dolci di produzione industriale;

privilegiare gli alimenti ricchi di amido, come pane, pasta, patate, polenta, cercando di utilizzare prodotti integrali ricchi di fibre. Questi alimenti hanno un alto valore energetico ma non contengono elevate quantità di grasso. Limitare pasta, pane e riso in caso di sovrappeso o obesità;

limitare il consumo di cibi con elevato contenuto di colesterolo, come le uova, a non più di due volte a settimana. Fanno parte di questa categoria anche le frattaglie (cervello, fegatini, rognone);

limitare il consumo di sale, perché aumenta la pressione arteriosa. Ridurre il sale aggiunto agli alimenti sia durante la cottura che prima del consumo, sostituendolo con spezie ed erbe aromatiche. Prestare attenzione al sale contenuto nei cibi confezionati (formaggi, pane, cibi in scatola, insaccati, alimenti conservati sotto sale, sott’olio o in salamoia);

limitare l’uso di bevande zuccherate, preferendo spremute e succhi di frutta non zuccherati;

controllare il consumo di bevande alcoliche: non più di 2-3 bicchieri di vino al giorno per gli uomini e 1-2 per le donne, tenendo conto che una lattina di birra o un bicchierino di liquore possono sostituire un bicchiere di vino. Vino e birra, consumati durante il pasto purché in quantità moderata, possono ridurre il rischio di infarto e ictus. L’alcol aumenta la pressione arteriosa e danneggia il fegato. Pertanto non è indicato in coloro che hanno la pressione elevata. Ricordare che l’alcol interferisce con i farmaci e può provocare effetti indesiderati. Bere acqua in abbondanza.

 

Informazioni tratte dall’Istituto Superiore di Sanità.

 

 

Rischi di una cattiva alimentazione:

 

l’assunzione errata di alimenti, sia nella quantità che nella qualità, può essere uno dei fattori principali nella determinazione di stati patologici quali:

 

ipertensione arteriosa;

malattie dell’apparato cardiocircolatorio;

sovrappeso e obesità;

malattie metaboliche (aumento colesterolo e trigliceridi ematici);

diabete tipo 2;

osteoporosi;

litiasi biliare e steatosi epatica (fegato grasso);

carie dentarie;

gozzo da carenza iodica;

alcune forme di tumori.

 

Informazioni tratte dal Ministero della Salute.

 

Attività fisica, i consigli degli esperti:

 

l’attività fisica brucia i grassi e migliora il tasso di colesterolo nel sangue;

l’attività fisica è fondamentale ad ogni età, anche per gli anziani;

aiuta a prevenire e controllare il diabete;

migliora la pressione arteriosa;

fa diminuire la voglia di fumare;

aiuta a perdere il sovrappeso;

è un ottimo antistress;

cercare di camminare almeno 30 minuti al giorno, tutti i giorni, a passo svelto;

cercare di coinvolgere il maggior numero possibile di muscoli del proprio corpo;

respirare in modo corretto è fondamentale durante l’attività fisica;

l’alimentazione corretta e il supporto di integratori sono fondamentali per supportare qualsiasi attività fisica.

 

Informazioni tratte dall’Istituto Superiore di Sanità.

 

Il Fitness Metabolico

 

Il Fitness Metabolico favorisce l’attività fisica delle persone affette da Sindrome Metabolica, intesa come la compresenza di diversi fattori di rischio in associazione in uno stesso soggetto.

I principali fattori di rischio sono rappresentati da:

  • obesità addominale (circonferenza vita superiore a 102 cm. nell’uomo e 88 cm. nella donna);
  • Dislipidemie (alterato assetto lipidico nel sangue) trigliceridi > 150 mg/dl, diminuzione del valore del colesterolo HDL e aumento dei valori del colesterolo LDL;
  • Ipertensione arteriosa > 140/90 mmHg;
  • Alterazione del metabolismo degli zuccheri con conseguente insulino resistenza;
  • Stato protrombotico e pro infiammatorio;
  • Altre anomalie.

L’attività fisica e, in modo particolare il Fitness Metabolico, intendono spostare l’attenzione su un concetto di prevenzione primaria attraverso uno stile di vita progressivamente attivo, partendo dal principio che il soggetto metabolico è un soggetto sostanzialmente sedentario, il più delle volte in sovrappeso. E’ un processo di alfabetizzazione motoria che non ha al suo interno alcun aspetto performante, come purtroppo spesso viene intesa l’attività fisica, ma tende a promuovere progressivamente un successo motorio attraverso proposte adeguate, tali da produrre nel soggetto sensibili cambiamenti sia dal punto di vista funzionale ( aumento delle capacità motorie di base ) sia dal punto di vista della salute stessa ( aumento della funzionalità e dell’efficienza di organi e apparati). E’ indubbio, come anche sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, quanto l’attività fisica adeguata e regolare sia in grado di garantire uno stato di salute elevato e come, in casi di problematiche legate a patologie muscolo-scheletriche o cardio-respiratorie, sia di supporto alle cure mediche tradizionali, alle quali non si sostituisce, ma ne rappresenta una importante integrazione potenziandone gli effetti.

Il Fitness Metabolico costituisce un’operazione culturale, si apre a tutti quei soggetti che quotidianamente convivono con i disagi delle patologie metaboliche e consiste nel plasmare sugli stessi soggetti protocolli di lavoro motorio lontani dal misurarsi con i modelli inarrivabili del fitness tradizionale. Questi protocolli di lavoro consistono nel promuovere uno stile di vita consapevole e maturo, tendono a riposizionare la persona metabolica attraverso proposte adeguate per promuovere un recupero consapevole modificando progressivamente le capacità motorie dell’individuo. L’Operatore  di Fitness Metabolico è il professionista qualificato per l’elaborazione e la successiva erogazione dei protocolli di lavoro attraverso alcuni passaggi fondamentali:

  • Anamnesi metabolica: informazioni e conoscenza del soggetto e delle patologie correlate
  • Fix metabolici: monitoraggio del punto di partenza (da controllare in fase successiva al periodo di lavoro effettuato) come dato oggettivo
  • Unità motorie: protocolli elaborati a partire dall’anamnesi e dai fix metabolici. Sono unità di lavoro che tendono a incrementare la mobilità articolare, la resistenza e la forza, nel rispetto di criteri di prudenza e sicurezza.

L’Operatore di Fitness Metabolico non fa diagnosi, non discute le terapie, ma collabora attivamente con il medico a supporto delle cure, educando il soggetto ad uno stile di vita corretto. E’ chiaro come la modificazione della struttura corporea attraverso l’attività fisica regolare e costantemente adattata sulla base dei risultati ottenuti, possa generare un miglioramento e una modificazione in positivo di valori legati all’ipertensione, al metabolismo degli zuccheri e dei lipidi, oltre a favorire uno stato di benessere generale che l’attività fisica tende a generare. Scopo dunque dell’attività fisica in generale, ma soprattutto per quei soggetti che hanno abbandonato da tempo ogni genere di attività motoria, con le conseguenze che derivano da questo abbandono (Sindrome Metabolica), è spostare il concetto di prevenzione primaria su quei fattori modificabili attraverso uno stile di vita corretto.